"La follia è saltare sul tappeto della ragione"

domenica 27 dicembre 2009

24 anni. Un giorno a caso

martedì 24 marzo 2009 alle ore 0.48


24 anni.24 giorni almeno che non mangio qualcosa di sano.Faccio colazione con la prima cosa semidolce che mi capita sotto mano,mi preparo mezza tazza di caffè e ne bevo mezza.La bevo mentre controllo la e-mail;il mio pc si sveglia con me,scesa dal letto la prima cosa che faccio è accenderlo,altrimenti non connetto.Non rifaccio il letto,pesco da quel groviglio di stoffe che sta nel mio armadio una cosa nera,a caso.Esco,già con l'ansia del ritardo,non cammino,marcio.Dall'ingresso della facoltà all'aula ho già preso 3 caffè con tre persone diverse.Mandando giù l'ultimo dei tre conquisto un posto in 3 fila.Fingo attenzione,fingo di non incazzarmi quando qualcuno( A CUI VORRESTI APPLICARE DEL PATAFIX SULLA BOCCA) se ne esce con le solite domande idiote e mi chiedo come faccia il professore a trattenersi ,poi vedendo l'aria assente che hanno i suoi occhi capisco.Fingo sorrisi,ma dopo aver imparato a fingere l'orgasmo si può fingere tutto.Tranne il vuoto che mi si dilata dentro.Quello è mio.Sul serio.Appena finita quella sorta di lezione da cui non ho imparato nulla mi rimetto in marcia e mi inserisco a forza in un autobus che mi deporterà a casa.Compressa,tra la gente cmq trovo il tempo di pensare...e infatti manco la mia fermata.Cazzo!Mi tocca fare 100 m in più,ma tanto quelli come me hanno sempre 100 m in più da fare,100 cose in più da dimostrare.Finalmente imbocco la via di casa e spero solo di non incontrare quella stronza inacidita della mia vicina.Non vedo l'ora di raggiungere la mia camera per decomprimermi...ah..eccomi.Penso che infondo anche oggi non ho fatto niente di utile,in compenso però anche oggi ho garantito il mio consumo quotidiano,"padre garantiscimelo anche domani!".
24 anni e tutti non fanno altro che ripeterti che hai tutta la vita davanti,ma davanti a che cosa?Intanto giorno dopo giorno continuo a immagazzinare informazioni che in teoria mi serviranno a vivere questa famosa vita..che ho avanti!..bhà.Poi da quando ci hanno riempito le teste e poi le bocche con quella miracolasa frasetta ,"c'è crisi",siamo tutti ancora più legittimanti a non fare nulla.Immobilismo totale."Non trovi lavoro?..bè c'è crisi!","sei ancora all'università?..eh va bè che fretta c'è, non hai mica un lavoro che t'aspetta..goditela!".Ma godere di cosa?Di una voglia matta di creare,ideare e realizzare che si ripiega su stessa producendo frustrazione?
Perciò bevo e perciò se mi và fumo anche!Per prendere tutto alla leggera,per essere un esemplare perfetto di essere umano post-moderno,flessibile e precario,per riuscire a dire che in fondo è meglio non avere punti fissi,per potermi anche io unire agli altri e discutere di tutte le cose che ci piacerebbe fare e che non proviamo a fare perchè tanto "c'è crisi!",per non sentirmi responsabile e per partecipare a tutto ciò con un bel sorriso.Mentre sorrido mi viene in mente quella schiera di automi vestiti a festa,in quei non luoghi chiamati DISCOTECHE ,in cui si fa tutto!Tutto ciò che ha a che fare col nulla.Ci si guarda le etichette dei vestiti a vicenda ,,perchè è più facile che guardarsi in faccia.Poi c'è chi ,addirittura preferisce contemplarsi allo specchio e compiacersi del suo ultimo aquisto.Il fatto veramente tragico è quando mi sfiora l'idea che uno tipo cosi possa essere felice, ed io no.Ma come posso esserlo?Io ho deciso di portare il lutto,per tutto ciò che è andato perduto senza nemmeno una degna sepoltura.Porto il lutto per tutti i sogni che vengono accantonati.Non lo porto perchè penso sia un dovere,lo porto perchè nn posso fare altrimenti,perchè tutto il resto mi sembra cosi perfettamente artificiale che alla fine scelgo la verità del mio lutto.Se tutti prendessimo in mano un accendino e ci mettessimo a bruciare ogni cosa,nell'infinito dell'universo si disperderebbe una massa deforme di plastica liquefatta,il pianeta terra.

Poesia Alda Merini




Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.